Non
l’aspettiamo, non ci pensiamo, siamo troppo presi dalle storture di
una quotidianità impossibile, interamente immersi nello stress e nei
problemi che questa vita ci impone con violenza inaudita. Non
riteniamo che sia possibile, ma quel giorno arriva, per
chiunque, anche se con tempi diversi per ciascuno.Le
nostre vite sono fatte ormai di gesti che si ripetono, quando siamo
in fila per pagare qualcosa, o infiliamo il badge nella timbrarola
(una volta si diceva timbrare il cartellino…chi si ricorda?),
quando andiamo a fare la spesa e ci perdiamo dentro immensi centri
commerciali con ampi iper-spazi ed una piccola piccola briciola di
umanità. Siamo assorti, distratti nel nulla e nel superfluo, ed è
proprio allora che quel giorno arriva. Stentiamo a crederci, vogliamo
pensare che sia un giorno come tutti gli altri, pensiamo che non sia
giunto realmente a cambiare la nostra vita, ma quel giorno
poi arriva davvero e tutto cambia e si accende di colori inaspettati.Su
una spiaggia della Calabria, arsa dal sole e dalla ‘ndrangheta,
proprio quando la sabbia è rovente e ti impedisce quasi di sfiorarla
per quanto scotta, proprio in quell’istante prezioso ed eterno è
arrivato il giorno, e la vita cambia. Un cucciolo spaurito e
violentato dall’arsura mi guarda spaventato, si accorge di essere
stato visto nel suo sofferto peregrinare, fugge via e si rifugia con
decisione sotto una barca capovolta vicino alla strada, all’inizio
della spiaggia. Mi avvicino e capovolgo la barca per aiutarlo, per
portargli un po’ d’acqua e mi accorgo che non è il solo ad avere
paura. Sotto la barca i cuccioli sono due, immobilizzati dal timore,
dalla sete e dal caldo. Li porto via, solo per rifocillarli, e per
cercare un posto più umano dove restituirli al loro sfortunato
destino. Li metto sotto una fontanella d’acqua all’ingresso del
villaggio, tremano ancora dalla paura, mi osservano stupiti, bevono
ingordi di vita, si riprendono un po’ di quella che gli era
scivolata via, sotto le zampe scottate dal sole. Ok, niente emozioni,
questo è un giorno qualunque, c’è chi in questo momento salva
delle vite umane, io ho solo salvato due cuccioli, due meticci, due
cani insomma. E’ un dovere umano prestare loro un primo soccorso,
un primo ed ultimo soccorso si intende. Lungi da me l’idea di
tenerli. Come farei? Abbiamo a malapena i soldi per pagare le tasse e
mettere la benzina, figuriamoci se ne abbiamo per mangimi, ciotole e
veterinari. E poi senza considerare i danni che due cani
provocherebbero, i problemi, gli abbai, la sporcizia, le pulci, le
cacche da rimuovere, le uscite per i bisogni. E’ evidente, questo è
un giorno qualunque, di un’estate qualunque, su una spiaggia
qualunque. Faccio il mio dovere di persona amante degli animali e poi
tutto come prima. Ognuno al suo destino ed alla sua vita.
Non
vi racconto come è andata a finire, per capirlo basta guardare gli
occhi azzurri di Tobia.
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Tobia nei primi giorni da trovatello |
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Tobia appena arrivato casa |
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Tobia scopre che la vita può essere bella, non come quella spiaggia dove era stato abbandonato |
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Il primo bagno di Tobia |
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Tobia da adulto |
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Tobia il coccolone... |
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